martedì 15 marzo 2016

Il genere sbagliato di vittoria

Spesso si può udire che gli Stati Uniti spendano più nelle loro infrastrutture militari che gran parte delle altre nazioni messe assieme. Questa è presentata come prova che gli Stati Uniti sono i più potenti militarmente – forse così potenti da poter sfidare il resto del pianeta e prevalere. Trovo questo atteggiamento decisamente discutibile. Se osserviamo come gli Stati Uniti spendono il denaro per la “difesa” e cosa ne ricavano in termini di capacità militari, emerge un quadro totalmente differente: un gigante goffo afflitto dalla corruzione che sabota sé stesso ad ogni passo.

Per cominciare, valutare la forza militare relativa basata su livelli relativi di spesa militare è molto simile alle scommesse sui cavalli basate su quanto mangia il cavallo. Certo, il cavallo deve mangiare, ma un cavallo che mangia dieci volte più degli altri difficilmente sarà tra i primi, altrimenti ci sarebbe seriamente qualcosa di sbagliato.

Considerate poi il fatto che un dollaro speso nelle forze militari statunitensi negli Stati Uniti non è direttamente paragonabile al valore di un dollaro in rubli o yuan spesi in Russia o Cina; in termini di parità di acquisto, la differenza può essere di 5 a 1, o addirittura 10 a 1. Se la Russia ottiene 10 volte il valore per il denaro speso, ecco andarsene la supposizione di una ipotetica superiorità militare statunitense basata su quanto mangia il complesso militare americano.

Oltretutto non bisogna dimenticare che le forze militari statunitensi hanno obbiettivi differenti dal resto delle altre potenze: il loro obbiettivo è principalmente l’attacco invece che la difesa. Le forze militari statunitensi lottano per dominare e soggiogare l’intero pianeta; tutti gli altri tentano semplicemente di difendere il loro territorio, mentre qualche paese tenta di mettere i bastoni tra le ruote degli Stati Uniti, nella loro ambizione di dominare e soggiogare l’intero pianeta.

In generale, se l’obbiettivo non è realistico, non importa quanto denaro viene gettato per raggiungerlo. Più nel dettaglio, è molto meno costoso rompere qualcosa invece che farla funzionare, e le forze armate statunitensi, non importa quanto denaro venga speso, restano economicamente facili da sconfiggere. Per esempio, una portaerei della classe Nimitz costa approssimativamente attorno ai 5 miliardi di dollari, mentre un missile russo Kalibr, che può essere lanciato da una barca da pesca a 1200km di distanza dalla portaerei e distruggerla, è stimato attorno a 1.2 milioni di dollari a pezzo. Per mettere questi numeri in prospettiva, la Russia potrebbe distruggere l’intera flotta di portaerei americane senza eccedere nel budget di spesa per gli addestramenti annuali.

Tutto ciò ha realmente senso solo se gli Stati Uniti spendessero denaro nel tentativo di ottenere qualche obbiettivo militare esistente. Se l’apparato militare americano spreca in gran parte il denaro in progetti per la loro vanità e in costosi albatri tecnologici, allora niente di tutto ciò importa, e questo potrebbe davvero essere il caso. Basta guardare come gli Stati Uniti spendono i loro dollari:

• Li spendono in basi militari in giro per il mondo – centinaia. Qual’è il loro scopo? Cosa ottengono con la loro presenza? Nessuno lo sa. Fa tutto parte “dell’attività” militare statunitense: valutare e rispondere a “minacce”, la maggior parte delle quali sono puramente teoriche. Sembrano avere un impulso irrazionale nel non lasciare alcun luogo del pianeta sprovvisto di una base militare americana. Questo è in gran parte uno spreco di risorse.
• Li spendono in un pugno di gruppi di portaerei. Sono molto utili per lanciare attacchi contro paesi indifesi. E’ tuttavia molto importante tenere distante queste portaerei da zone di conflitto che possano coinvolgere Cina o Russia, o addirittura l’Iran, poiché ciascuno di questi paesi ha numerose possibilità a basso prezzo per distruggere una portaerei: missili balistici, missili da crociera supersonici e siluri supersonici. L’intera flotta di portaerei è obsoleta ed è un’altro spreco di denaro.
• Li spendono nel sistema integrato navale da combattimento Aegis, considerato l’ultimo ritrovato; è stato installato su vari incrociatori e cacciatorpediniere. C’è solo un problema: è facile metterlo fuori uso, come la Russia ha dimostrato. Un caccia equipaggiato con contromisure elettroniche, chiamate Khibiny, è stato usato per spegnere il sistema Aegis. Il jet (che era oltretutto disarmato) ha dunque simulato una dozzina di bombardamenti sul vascello inerme statunitense.
• Li spendono in programmi di sviluppo disastrosi di vario genere. Un esempio classico è la Ronald Reagan Strategic Iniziative, detta anche “Star Wars”: non ha mai portato a nulla di strategicamente utile. Un altro buon esempio è l’F-35 Joint Strike Fighter, il cui sviluppo è costato oltre mille miliardi di dollari. E teoricamente utile in molte missioni differenti, ma si è dimostrato inefficace in ciascuna di esse.

Questa lista potrebbe continuare virtualmente all’infinito, ma questi sono solo esempi per rendere chiaro un principio chiave: spendere denaro in cose che non funzionano non rendono gli Stati Uniti più forti militarmente.

Guardate poi alla maniera in cui gli Stati Uniti spendono denaro nella difesa. Lo spendono pagando contractors militari, che sono compagnie pubbliche – molto redditizie.
Questi contractors della difesa non sono interessati principalmente a fornire servizi di valore in termini di budget di difesa; sono interessati a generare profitto per i loro azionisti.
Questa è la direttiva principale per tutte le compagnie pubbliche. E’ dunque più sicuro azzerare un buon terzo di tutte le spese militari che vanno verso i profitti: questo denaro può cotonare molti nidi, ma nessuno di questi è legato all’ambiente militare.

Tenete a mente che oltretutto molto di quel denaro è praticamente rubato. Non vi è stato alcun controllo sul Pentagono da decenni, le somme che sono andate disperse ammontano a miliardi di dollari. Una gran parte delle spese militari è riciclata usando una varietà di schemi in campagne di contributi per i membri del Congresso statunitense, i cui membri successivamente votano per un incremento nel budget della difesa. C’è un altro schema dove i contractors della difesa pagano esorbitanti somme per delle consulenze a ufficiali in pensione; risulta in fondo come un pagamento posticipato: gli ufficiali lavorano per contractors della difesa durante la loro carriera, ma sono pagati solamente quando vanno in pensione. Nessuno sa quale frazione della spesa per la difesa venga prosciugata usando questi o qualsiasi altro schema corrotto, tuttavia sembra probabile che l’intero sistema militare statunitense sia il covo della corruzione più grande che il nostro pianeta abbia mai visto.

Quella minima parte di denaro che viene alla fine spesa in utili sistemi di difesa si scontra con problemi di natura veramente insormontabile: mancanza di cervello. Vedete, per generazioni gli Stati Uniti sono stati indietro in scienza e matematica, assieme a quasi tutto il resto. Ci sono alcune eccellenti università e istituti negli Stati Uniti che laureano prestigiosi specialisti di massimo livello, ma sono perlopiù stranieri. In scienza e ingegneria c’è solo una piccola minoranza di laureati americani.

Ora, questo non importa in molti campi tecnici, dove è pratica comune che gli Stati Uniti assumano specialisti stranieri. Ma la difesa è un compartimento speciale: richiede talento innato, o la lealtà e la morale per fare un lavoro superiore, semplicemente non esiste. I contractors della difesa finiscono quindi per essere composti da indigeni senza voglia di far nulla che non potevano trovare lavoro in nessun altro posto che non fosse relativo alla difesa. Il Dipartimento della Difesa è ugualmente composto da simili lampadine pressoché spente: maniaci del fitness imbottiti di caffè che corrono in tondo dando l’impressione di essere occupati, aspettando la loro prossima promozione, non criticando mai i loro superiori, senza mai mettere in discussione i propri ordini, non importa quanto stupidi possano essere, e mai pensare troppo. Cosa può ottenere un sistema come questo? Disastri, ecco cosa.

Ed ecco cosa vediamo: una lunga sequenza di disastri militari assoluti. Gli Stati Uniti sono stati coinvolti in una lunga serie di campagne militari contro avversari molto deboli, hanno dimostrato di essere capaci di distruggere, con incredibili livelli di danni collaterali e qualche conseguenza inattesa impressionante come l’ascesa dell’ISIS/Daesh/Califfato Islamico, ma nient’altro.

Con occhio critico, si sono dimostrati totalmente incapaci di vincere la pace. L’obbiettivo ultimo di tutte le missioni militari è una cessazione delle ostilità in termini favorevoli. Se questo obbiettivo non può essere raggiunto, allora la missione militare è peggio che inutile. Gli Stati Uniti hanno ottenuto la cessazione delle ostilità in termini favorevoli in ciascuno dei paesi in cui sono intervenuti militarmente? Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina? No, di certo non l’hanno ottenuta.

Il complesso della difesa statunitense può essere considerato vincitore in un solo senso: ha conquistato e soggiogato il popolo degli Stati Uniti e ne sta estraendo un tributo oneroso. E’ un parassita bello e buono, non serve alcuno scopo utile. Dovrebbe venire smantellato. In quanto a confrontarsi con i vicini, la Guardia Nazionale del Texas dovrebbe essere un bel contendente per i Federales messicani qualora il Messico decidesse di inscenare una reconquista militare, cosa improbabile visto che la conquista demografica sta andando così bene. Dall’altro lato, il confine a nord non richiede alcuna protezione, poiché è inconcepibile che il Canada possa mai essere considerato pericoloso militarmente.

Certo, c’è un’alternativa a smobilitare volontariamente le forze statunitensi: una sonora e umiliante sconfitta militare causata da avversari intelligenti e coscienti dei costi. Ma questo piano è gravato dal pericolo di scatenare uno scambio nucleare, cittadini americani benestanti preoccupati che un’esplosione nucleare potrebbe interferire nei loro piani personali di longevità dovrebbero dare una chance all’approccio volontario.

P.S. Alcune persone potrebbero trovare le mie critiche e i miei consigli “non patriottici” perché dovremmo tutti “sostenere le truppe”. Vi assicuro, questo non ha nulla a che vedere con le truppe: non hanno alcun potere decisionale, non possono scegliere le loro missioni. Per quanto riguarda il patriottismo, è dovere delle truppe che hanno giurato di servire e difendere il popolo, non il contrario. Se volete essere patrioti, potere servire e proteggere la gente, le truppe in particolare (perché, non dimenticate, sono persone anche loro) portandole a casa, dando loro lavori da civili, facendo fare loro qualcosa di utile, o almeno qualcosa che non sia dannoso per il mondo in generale o per le finanze del paese, l’ambiente, la salute, rispettabilità o sicurezza.